ENOCLUB: appassionati e collezionisti

Posts written by brozzi

view post Posted: 1/12/2010, 13:11 Modalità di marketing - Discussioni, opinioni, punti di vista
http://davidebonucci.simplicissimus.it/201...pre-obbiettivi/

Credo che sia giusto parlarne, inutile nascondersi dietro ad un dito. E’ comune pratica di marketing in diverse aziende vitivinicole (spesso con agriturismo annesso) quella di invitare giornalisti di settore da tutto il mondo, Italia compresa, per conoscere meglio l’azienda, assaggiare con calma i vini, presentare prodotti, servizi, territorio, magari approffittando dell’occasione per un po’ di vacanza in zona, in pacchetti offerti per la stampa dall’azienda, o da pool di aziende. Di per sè non c’è niente di male, siamo nell’ambito dell’iniziativa privata e la critica enogastronomica è attiva tramite gruppi editoriali, ancora imprenditori privati. Fra l’altro è un modo per incentivare la nostra enogastronomia e farla conoscere meglio in Italia e nel mondo, quindi tutto ok. I giornalisti scriveranno un pezzo sull’azienda e sul territotorio, qualcosa di più simile ad un redazionale che ad un’analisi critica, ma va bene così. Passerà qualche mese e gli stessi giornalisti (necessariamente sommeliers e/o esperti di vino) potrebbero essere chiamati in sede critica a dare un giudizio “obbiettivo” su quei vini assaggiati durante la “vacanza”. La domanda nasce qui spontanea: i giudizi che si leggeranno in seguito sulle varie riviste ed editoria di settore saranno in qualche modo influenzati da tutto questo?

Qualcuno, a microfoni spenti, per così dire, parla apertamente di “ammorbidire la critica enologica”. Chiaramente non possiamo sapere quali e quanti giornalisti si lascino suggestionare, condizionare da questo “trattamento di favore”, da queste “vacanze gratuite”.

A questo si aggiunge poi il fatto che le aziende (le stesse o altre) sono inserzioniste delle riviste di settore che dovrebbero giudicarle. E’ ovvio che si crei un conflitto di interessi, dal quale consegue una minor severità di giudizio, casomai si riscontrassero aspetti critici da rilevare in sede giornalistica. A tutto questo vanno poi aggiunti i rapporti amicali che inevitabilmente si creano tra i giornalisti che devono giudicare sempre una determinata area.

La critica più rigorosa si difende asserendo che tutte le degustazioni vengono fatte alla cieca, con modalità che impediscono qualsiasi interferenza nel giudizio “obbiettivo” (le virgolette da mettere su questa parola sarebbero moltissime). Celiando si potrebbe chiedere se il tutto viene svolto anche alla presenza di un notaio e magari con la guardia armata. Banalmente sono portato a pensare che un critico, se bravo, riconosce un vino “amico” anche alla cieca. E che la media tra i voti di un panel non costituisce di per sè garanzia di rigore critico. In ogni caso, l’autocertificazione non ci rende sicuri riguardo la totale attendibilità dei giudizi che poi circolano sulle più importanti riviste di settore mondiali. Scorrerle già ci farebbe nascere qualche dubbio sulla reale autorevolezza complessiva, senza approfondire ulteriormente.

E’ un po’ la scoperta dell’acqua calda, almeno per chi si occupa di vino. Ma gli iper-appassionati (quindi normalmente severi ed intransigenti verso la critica ufficiale) sono una minoranza, rispetto ai consumatori che si rivolgono alla critica professionale per avere indicazioni su cosa acquistare e bere. Questo va tenuto in considerazione, particolarmente quando si leggono le lunghe file di premi. Ultima, in ordine di apparizione, la top 100 di Wine Spectator: classifica che definirei, con uno sforzo diplomatico non indifferente, “discutibile”.
view post Posted: 30/11/2010, 09:44 AUTOGOAL PER LA CHIANTI CLASSICO COLLECTION? - Discussioni, opinioni, punti di vista
La conseguenza mediatica poi è questa. Aziende industriali, con vendemmie meccaniche, uso di fitofarmaci intensivi, passano per campioni di presidio rurale!
www.libero-news.it/articolo.jsp?id=541576

E i veri produttori di presidio chiaramente si devono incazzare quotidianamente e in silenzio, nella più totale assenza del giornalismo VERO di settore (quindi non marchettaro)
http://paolocianferoni.caparsa.it/post/201...GT.aspx#comment

Edited by brozzi - 30/11/2010, 10:17
view post Posted: 30/11/2010, 01:47 winetrekker tv, parlano di Siena... ;-) - Links & news
www.winetrekkertv.com/
www.winetrekkertv.com/news/siena-italy

A treat for me to visit Siena again, after living there for only a month. How is it possible that I could have forgotten some of its beauty? Once again my head was tilted skyward admiring the architecture, as if I'd never seen it before. Breathtaking, even if we were frozen by intermittent wind and rain.



We contacted Davide Bonucci of EnoClub Siena, to see if there were any wine tastings while we were in town. Luckily, there was a tasting from a local vintner at Cantina Del Brunello. With good directions (needed in the maze of Siena's streets) we found the enoteca, and jumped out of the cold to be greeted by Davide and the enoteca's owner, Federico Pieri. Several people were already there tasting the red wines from this Gaiole in Chianti producer. Filippo Cintolesi is a physics grad from Oxford, now fulfilling his dream of creating his own wines. All backgrounds in the art of wine-making! The traditions passed down from generations, now coupled with Italian wine/food guru's schooled in everything from micro-biology to enology.



While peppering Federico with questions on Tuscan wines, he mentioned the Bolgheri region. Was it my lack of appreciation for Chianti Classico? Perhaps. The Bolgheri region hit the world stage several decades ago, with it's Bordeaux style reds.... Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot and Syrah. The Bolgheri wines were the beginning of the "Super Tuscans", and over the past 20 years has been a "new" region for Italian wine. Closer to the Tyrrhenian Sea in the west part of Tuscany, the wines are not derived from the traditional Sangiovese grape of Chianti. Terrior is king, and the grapes used to blend the Super Tuscans are given some latitude, although now controlled by the Bolgheri DOC's. We bought a bottle, and enjoyed it over dinner at a local trattoria. Not the friendliest trattoria in Siena, but at least the Pici was good. :) Thanks to Davide and Federico for the education, hospitality and warmth! Salute!
view post Posted: 29/11/2010, 18:06 AUTOGOAL PER LA CHIANTI CLASSICO COLLECTION? - Discussioni, opinioni, punti di vista
Intanto domani martedì 30 l'associazione dei produttori di Castellina in Chianti decide una linea comune, il tema importante è la DOC di ricaduta... Venerdì 3 assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti Classico...
view post Posted: 29/11/2010, 12:20 AUTOGOAL PER LA CHIANTI CLASSICO COLLECTION? - Discussioni, opinioni, punti di vista
http://davidebonucci.simplicissimus.it/201...ico-collection/

E’ un argomento che, temo, possa aver a che fare con le ingerenze del “dio denaro” e soprattutto con i magazzini stramaledettamente pieni (per forza, se non riesci a fare qualità, unicità, territorialità e selezione vera!). Alla prossima edizione della rassegna Chianti Classico Collection organizzata dal Consorzio del Chianti Classico e che si svolgerà, come ogni anno, alla Leopolda di Firenze nel mese di febbraio, sarà possibile presentare, al secondo giorno (quello con i produttori), anche un IGT aziendale. Ovvero, oltre ad alcuni vini comunque pregevoli, una gran massa di prodotti realizzati con giovani piante di merlot, cabernet sauvignon e chissà cos’altro… In teoria persino uno Chardonnay in purezza, alla manifestazione del Chianti Classico! Si approfitterà della presenza dei giornalisti per fare un po’ di promozione ad una visione molto edulcorata dell’unicità del territorio e della tipicità rappresentata dal marchio. E’ un peccato, tanti sforzi per promuere il Gallo Nero del Chianti Classico rischiano di essere vanificati dalla presenza di un esercito di bottiglie senza fascetta (e senza sangiovese-canaiolo-colorino). Non si è forse imboccato un senso unico in senso contrario? La trovo una decisione autolesionista e credo che non mancherà di generare polemiche aspre alla prossima assemblea dei soci del Consorzio, dove si dovrà ragionare, tra l’altro, anche di una denominazione “di ricaduta”, altra decisione da prendere che genererà dissidi, dubbi e polemiche . I piccoli produttori che hanno puntato tutto sulla chiantigianità sono sul piede di guerra…
view post Posted: 25/11/2010, 21:44 Verticale Podere Erbolo - Database delle degustazioni
Fai bene il vino tu e vedrai che farai scuola... ;)
view post Posted: 25/11/2010, 17:58 Verticale Podere Erbolo - Database delle degustazioni
Fondamentalmente stai diventando un toscano adottivo :D
Proporrò una trasferta in Sardegna: che si potrebbe organizzare? Una caccia al tesoro sottomarina a Villasimius come la vedi? Si tira in acqua una bottiglia di RC piena e il primo che la trova è sua... però la bottiglia la dovresti offrire te... image
view post Posted: 25/11/2010, 10:26 COMPRO LAFITE VARIE ANNATE - Compro-scambio
Mi sa che ormai è tutto finito in Cina e dintorni.
La mia ultima bottiglia l'ho bevuta in compagnia, alla faccia di chi ci vuole male ;)
Ai prezzi che girano oggi, le lascio sullo scaffale per gli astemi che ci fanno il bagno :D
view post Posted: 25/11/2010, 00:11 Verticale Podere Erbolo - Database delle degustazioni
http://davidebonucci.simplicissimus.it/201...iano-a-vertine/
Grazie per la splendida opportunità che ci ha concesso Filippo Cintolesi. Una verticale della (per adesso) breve vita del suo Podere Erbolo, in quel di Vertine. Un test su sei bottiglie svolto alla Cantina del Brunello a Siena, con un veloce tam tam tra amici. Eravamo comunque in nove persone, un panel sufficientemente affidabile. Serrato scambio di giudizi e direi una certa concordanza di vedute, seppur con le solite preferenze al fotofinish per l'una o l'altra bottiglia. Da dire subito che la preponderanza sangiovese nel blend "espressione del precedente stile chiantigiano" è palese e l'apporto di canaiolo e malvagia crea un mix decisamente inconsueto per i palati contemporanei troppo dis-educati da anni di barrique, tagli "migliorativi", merlot "arrotondanti" e cabernet "raddrizzanti". La rinuncia alla DOCG Chianti Classico e la volontà precisa di conservare l'apporto bianco al liquido è scelta che chiama rispetto e ammirazione. Il valido aiuto di Andrea Pagliantini (nato a Vertine, da genitori, nonni e bisnonni vertinesi), una sorta di coscienza vigile della chiantigianità verace, crea le basi per un risultato avvincente, ogni annata è figlia unica ed espressione dell'andamento stagionale e delle infinite variabili naturali.
Queste sotto sono le mie impressioni a memoria, niente appunti sul momento...

Salvino IGT 2004, 1300 bottiglie prodotte, prima annata in commercio, 0.75 ettari realmente produttivi fino ad adesso, un vin de garage. Vendemmia non seguita da Filippo ma dal mitico "Pipa", grande personaggio vertinese e custode della vigna negli anni precedenti. Esile e "diversamente composto", con la malvasia in evidenza. Color rubino-fragolino, trasparente, limpidissimo. Naso certamente non comune. Asciugante e con un ritorno acido dal retropalato. Un vino curioso, anche se si fatica inizialmente a mettere a fuoco. Non so come, ma alla fine non si riesce a staccarcisi e il bicchiere finisce e hai ancora voglia di bere. Embrionale ma intrigante. Aneddoto: il Maestro Gambelli osservò il colore nel calice con questo vino dentro, guardò Filippo ed Andrea con occhi brillanti e disse una frase rimasta storica: "Questo è sangiovese"!

Salvino IGT 2005, 2000 bottiglie, annata tribolatissima, lo conoscevo e le impressioni della volta scorsa non erano sbagliate. Mi piace, si beve alla grande, lo si riconosce tra mille. Ha personalità e una bella leggerezza di beva. Bocca più lunga che larga. Ne ho un avanzo a casa, provo a valutarne la tenuta nel tempo a bottiglia aperta...

Salvino IGT 2006 è un vino importante, se ne percepisce una minor originalità ma un passo serio che merita rispetto assoluto. Un vino adulto, l'adolescenza è finita. Direi che è la consacrazione di un buon lavoro in vigna e del grande rispetto della materia in cantina, una presa di coscienza che nei primi due anni sembrava ancora da centrare completamente. Più potente e tannico, largo e teso. Magari affinato potrebbe migliorare, ma già oggi fa una gran figura.

Erbolo IGT 2007 ha invece bisogno sicuro di altro affinamento, alcool e legno tendono a sovrastare il resto. Riparliamone tra un anno, potrebbe diventare grande come il 2006 e anche di più, vediamo...

2008 di Filippo Cintolesi IGT, sangiovese da uve comprate in zona e vinificate a Podere Erbolo. Mi è sembrato fresco e piacevole. Avevo già bevuto un bel po' vino quando l'ho assaggiato, ma lo ricordo con buona acidità...

Mariano IGT 2008, certamente indietro e scomposto, qui bisogna far ancora lavorare la materia, un po' presto per dare giudizi

Filippo sta pian piano cercando di ampliare superficie vitata attiva e quindi produzione totale. Fino ad oggi è stata solo passione ma è giusto che persone di splendida umanità e vera sensibilità chiantigiana abbiano modo di poter lavorare a tempo pieno, applicando medesimo rigore su una quantità di bottiglie professionale, consentendo davvero di vivere del lavoro in vigna e cantina. Spero che Filippo arrivi presto ad una quota attorno alle 8-10.000 bottiglie, anche per consentire una maggiore diffusione di questo eccellente lavoro: orgogliosamente ed eccentricamente tradizionale.
Anche Andrea Pagliantini sta per gettare le basi per un suo progetto di produzione vitivinicola. Il suo patrimonio di conoscenze, maturato a Pagliarese (esperienza chiave, per anni a fianco di Giulio Gambelli), a Meleto, a Ca' del Tondo (qui purtroppo sempre vincolato a scelte aziendali produttive discutibilli) potrebbe trovare una nuova espressione incompromissoria, da affiancare al bel percorso intrapreso con Filippo ad Erbolo. Certamente una gran bella notizia per chi crede che Chianti non sia un marchio da spremere ma un preciso luogo di fatiche e sogni, dove l'anima ha messo radici.

Edited by brozzi - 25/11/2010, 01:25
view post Posted: 24/11/2010, 01:14 Azienda CAPARSA - Radda in Chianti - Tecnica & produttori/FILO DIRETTO CON I VIGNAIOLI
Meritata visibilità per uno dei rari vigneron veri delle nostre parti, l'amico Paolo.
C'è un solo motivo per cui Doccio a Matteo non ha preso premi a valanga per il 2007: nessuno lo ha ancora assaggiato da bottiglia-campione. Non le ha date a nessuno! E chi ha dato punteggi lo ha fatto sulle 2006, ancora da affinare, i normali 4 anni che ci ha messo il Doccio finora a sistemarsi (motivo per cui non lo premiano mai, salvo pentirsene dopo qualche anno). Da botte lo abbiamo sentito bene quante era buono, Giovanni e Francesco mi sono buoni testimoni...
Qui l'affinamento è un pezzo avanti (molto più del solito), Paolo ha dato briglia sciolta e la materia ha risposto da brividi... Dopo trent'anni di vendemmie, gli esperimenti sono finiti ed è arrivata la giusta sintesi esattamente al momento giusto, con le uve di una grande annata! Kulo, esperienza, congiunzioni astrali. Forse tutto questo insieme.
La 2007 in questa zona così poco interessante... a un tiro di schioppo c'è un tale che fa curiosi vini con facce di donne disegnate in etichetta, qualcosa Torte boh... deve essere uno strano, è pure della Fiorentina! :D Uno che si fa aiutare da un tecnico astemio dell'ISVEA, in pensione... :D ... Gente strana a Radda, pare pensino solo a vino e f... ehm, Fi..orentina, sì, mi sa che la televisione l'accendono poco, soprattutto nella numerosa famiglia Cianferoni... vabbè, ho detto tutto, altrimenti sembro un invasato... ;)
Per onestà, devo dire che in questo momento Caparsino Riserva 2007 è appena appena meglio e che entrambi dovrebbero uscire a gennaio, ma a forza di insistere ci si fa a farglieli mettere in commercio parecchio prima di Natale (che si aspetta a fare... ma che c'è ancora da affinare qui, Paolino! :) ).
Ce ne sono 7.000 circa per tipo in tutto e credo che non avrà difficoltà a venderle, non appena qualcuno comincerà ad assaggiarle sul serio...
Sono molto orgoglioso di essere amico di Paolo. E lo sarò ancora di più di qui ad un anno! ;)
view post Posted: 23/11/2010, 09:26 domenica 21 novembre, verticale Il Campitello Monteraponi - ENOCLUB SIENA
Domenica 22 novembre 2010 - Dopo pranzo a chiacchierare amabilmente, impressioni e temi liberi, dopo la verticale di sei annate 2003-2008, organizzata dall'Enoclub Siena.
www.youtube.com/watch?v=FpUz52yDtrw

Qualche nota personale:
2003 - Primo anno di produzione. Vigne vecchie, le stesse uve del base ma con un passaggio in barrique e botti nuove, semplicemente un anno in più sui legni del base. E' un'annata interlocutoria, non ancora pienamente messa a fuoco. Cannella e leggero vanigliato, più rotondo e meno acido delle versioni successive. 88/100
2004 - Solo botte, raggiunge un primo importante risultato, pienezza e affinamento adeguato, in annata idonea e lavoro in cantina ben calibrato. Volatile lasciata volutamente libera di esprimersi, ma che si ricompone con prontezza portando con sè splendidi profumi di visciole e rose, oltre ad una bevibilità pericolosamente semplice ed invitante. 91/100
2005 - Non uscito in commercio, 2000 bottiglie prodotte per uso personale del produttore. Manca in acidità, più verde e alcolico, rabarbaro. Somiglia più ad un nebbiolino che ad un sangiovese. Gli è mancato il calore di settembre, annata molto piovosa nel pre-vendemmia. Non sfigura, può disorientare ma non parlerei di delusione, piuttosto di espressione particolare in annata travagliata. Giustamente diversa dalle annate adiacenti. 89/100
2006 - Prima annata con Castelli e quindi netto cambio di stile. Maggior pienezza di frutto, riempie le papille della lingua e avvolge il palato, con bella persistenza. La mia annata preferita nel lotto. 93/100
2007 - Struttura e spina acida importante, di buona imponenza, saporita, pulita, con finale teso e persistente. Una bevibilità nitida e austera. Palato peposo, asciugante sulla lingua ma mai allappante. Ancora un paio d'anni e ci siamo alla grande. 92/100

Edited by brozzi - 23/11/2010, 22:46
view post Posted: 20/11/2010, 13:06 domenica 21 novembre, verticale Il Campitello Monteraponi - ENOCLUB SIENA
Intanto ho scritto questo omaggio, mi sembrava giusto affiancarlo anche alle parole di Filippo, un altro con le idee molto chiare:
http://davidebonucci.simplicissimus.it/201...a-chiantigiana/
view post Posted: 19/11/2010, 19:27 domenica 21 novembre, verticale Il Campitello Monteraponi - ENOCLUB SIENA
Ottima notizia, Filippo Cintolesi sarà dei nostri domenica.
E se scroscia a dirotto, anche Andrea Pagliantini potrebbe venire...
684 replies since 17/11/2007