| Stiamo preparando con i Cembrani DOC dei video didattici sui processi di lavorazione dei vari vini, spumanti e grappe e non sono riuscita a trovare un testo unico di riferimento relativo al Trenodoc, che allora abbiamo composto. Ho pensato possa tornare utile anche agli amici di Enoclub Siena scoprirne le fasi di lavorazione (per ora solo il testo....il video è in elaborazione)
Uno dei territori maggiormente vocati per la produzione dello spumante Trentodoc metodo classico è la Valle di Cembra: grazie alle forti escursioni termiche tra giorno e notte durante il periodo di maturazione delle uve e al terroir porfirico, lo Chardonnay risulta ricco di sapidità, fresco nei profumi inconfondibili, ideale per la produzione di spumanti di montagna, così come il Pinot Nero raggiunge la piena maturazione con un’estrema sanità del grappolo ed un alto livello di acidità.
Il Trentodoc viene prodotto infatti nelle versioni Blanc de Blancs, ovvero Chardonnay in purezza, e Rosè, dove allo Chardonnay viene aggiunta una parte di Pinot Nero più o meno macerato sulle bucce per conferirne colore e struttura. Dalla vendemmia di uve Chardonnay e Pinot nero per la produzione della versione rosè, si ottiene il vino base al quale vengono aggiunti lieviti naturali e zuccheri (il cosìdetto liqueur de tirage), prima di essere messo a riposo in bottiglia per il periodo di maturazione dove avviene il processo denominato presa di spuma, ovvero la seconda fermentazione in bottiglia che produce come risultato lo sviluppo delle tipiche bollicine.
La maturazione varia dai 15 mesi per la versione brut, ai 24 mesi per il millesimato, ai minimo 36 mesi per la riserva. Al termine della maturazione, la bottiglia viene disposta sulla pupitres per essere rigirata fino alla posizione verticale (processo detto remuage) in modo che i lieviti esausti si raccolgano nel collo della bottiglia. A questo punto si procede con la fase del degorgement, che consiste nel gelare il collo della bottiglia, togliere il tappo in modo che il deposito fuoriesca spinto dalla pressione e rabboccare la bottiglia con uno sciroppo di vino e zucchero detto liqueur d’expedition, che è parte importante della personalità di ogni Trentodoc. La quantità di zucchero del composto determina le caratteristiche dello spumante, da pas dosè a demi-sec a extra-brut. Con tappo, gabbietta ed etichetta la bottiglia è infine pronta per essere gustata.
La caratteristica distintiva del Trentodoc di montagna è data dal perlage fitto, preciso, carezzevole, persistente nella sua infinita intermittenza, scandito ininterrottamente dalla briosità stessa del vino.
I profumi sono delicati ed eleganti, floreali e fruttati con un delicato sentore di lievito e pane appena sfornato.
Il gusto risulta di una trama solida, secca, fresca, pieno nell’impatto che si espande con morbida opulenza, rotondo nella struttura, equilibrato nell’inconfondibile tipico bilanciamento dolce/acidulo, con note minerali di grande finezza. Sapido, con sapori che richiamano ancora le stesse note fruttate giunte alle narici, per poi ritornare sul palato ricco, fine, profondo, persistente, il Trento DOC è un vino completo che può benissimo accompagnare tutto il pasto, abbinandosi a tantissime pietanze della cucina mediterranea e a quelle delle tradizioni gastronomiche regionali. Con il pesce, con le carni bianche, ma anche con il riso e con le paste alle verdure. Spumante classico con formaggi leggermente stagionati e con piccola pasticceria salata. E ancora nella versione demi-sec con le torte di frutta fresca o dolci croccanti poco carichi di zucchero.
|
