ENOCLUB: appassionati e collezionisti

Posts written by brozzi

view post Posted: 23/12/2010, 09:44 Come tenere lontano il presidente dalla propria azienda - Tecnica & produttori/FILO DIRETTO CON I VIGNAIOLI
Relax, avverto i gentili owner aziendali che nel 2011 ho intenzione di fare un grande fratello vinicolo in cui ci sarà una sola azienda da seguire. Per mantenere la suspance posso solo dire che comincerà per Monte e finirà per Raponi, quindi massima segretezza image

Avverto il malcapitato fiorentino che le visite saranno biquotidiane, sempre con gruppi di giapponesi via via più numerosi, fino 280 persone, tutti dotati di macchina fotografica e sete atavica image
Ogni partecipate sarà dotato di particolare tuta anti-forcone, anti-pallettoni e anti-alano image

Con questa prospettiva, direi che a questo punto sarà certamente un buon Natale!
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Edited by brozzi - 23/12/2010, 18:10
view post Posted: 22/12/2010, 23:28 DOPO IL FALLITO ATTACCO AL BRUNELLO, ADESSO SI RIPROVA CON IL ROSSO DI MONTALCINO - Discussioni, opinioni, punti di vista
If approved, this is the beginning of the end for Montalcino. For as long as Brunello di Montalcino has existed, we, the consumer, have been told about the Sangiovese Grosso clone and its supposedly special qualities, found only in Montalcino. Now the producers themselves are telling us they have no faith in their Sangiovese, they need to blend it with other varieties to make a good wine. Anyone who thinks the proposed new Rosso regulations aren't setting the stage for a similar move with the Brunello regulations somewhere down the line is kidding themselves.

Let me be clear; there is a place for wines made from international varieties - with or without Sangiovese - in Montalcino other than Sant'Antimo. A better solution, as I suggested nearly two years ago, would be to create a new Montalcino DOCG with more flexible regulations that would allow producers to leverage their famous brand while not hurting producers who choose to make a 100% Sangiovese Brunello di Montalcino.
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Antonio Galloni
view post Posted: 22/12/2010, 23:20 Come tenere lontano il presidente dalla propria azienda - Tecnica & produttori/FILO DIRETTO CON I VIGNAIOLI
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Auguri Michele. E auguri a tutti gli altri. Dvo dire che mi sento come se la stanchezza di un anno avesse presentato il conto tutta assieme. Per dieci giorni siete salvi...
...
...
MA NON E' DETTO! Magari mi viene sete proprio il 31 dicembre pomeriggio!

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view post Posted: 22/12/2010, 13:38 DOPO IL FALLITO ATTACCO AL BRUNELLO, ADESSO SI RIPROVA CON IL ROSSO DI MONTALCINO - Discussioni, opinioni, punti di vista
Sono abbastanza fiducioso sugli esiti, per il mantenimento del 100% sangiovese ma, insomma, quando cominceranno a ragionare sulla zonazione, invece che perdere tempo a cercare questi vicoli ciechi/gran trovate per chissà quali grandi vendite (senza considerare i contraccolpi nel medio-lungo, peraltro)... uff...
Qua ci sono dei cervelli che ragionano come venti anni fa; come se gusto e mercati fossero rimasti gli stessi, fra l'altro...
http://davidebonucci.simplicissimus.it/201...a-con-il-rosso/

Ci risiamo. Ricordiamo ancora con chiarezza la lunga querelle che seguì lo scandalo Brunellopoli. Alcuni produttori inserivano tagli “migliorativi” nel monovitigno sangiovese, più o meno consapevolmente, in barba al disciplinare. Si cercò di legittimare quello che per alcuni era abitudine, modificando le regole. L’assemblea dei soci del Consorzio del Brunello (e del Rosso) di Montalcino, bocciò seccamente la proposta. Arrivò quindi Rivella al comando del Consorzio; la notizia destò qualche preoccupazione tra i puristi del sangiovese, anche alla luce di certe dichiarazioni pre e post nomina, non esattamente tranquillizzanti. Poi acque calme per un po’.

Adesso, appunto, ci risiamo. Apprendo da Ziliani, sempre presente sulle questioni identitarie sangiovesiste, che è in atto un attacco alla seconda denominazione. Anche qui si vuole un compromesso, degradando la tradizionalità del marchio Rosso di Montalcino (finora 100% sangiovese) e contemporaneamente dando dignità alle molte uve merlot e cambernet sauvignon ilcinesi, fino ad oggi ufficialmente relegate ai soli IGT e DOC Sant’Antimo.

Ovviamente sono contrarissimo. La situazione è ancora molto fluida e la decisione spetta, come nel 2008, all’assemblea dei soci del Consorzio. Sarebbe maggiormente auspicabile la trasformazione della DOC di ricaduta Sant’Antimo, rinominata “Montalcino” (come propone, ad esempio, Galloni), per connotarla maggiormente, con un nome di maggior appeal commerciale . Lasciando in pace i due marchi tradizionali consolidati. Andrebbe fatto capire a chi crede nelle migliori prospettive generate da questa bella mossa, che ciò è fattibile solo su una terza denominazione, giocandosi il nome del capoluogo senza intaccare la credibilità faticosamente mantenuta. Pena la definitiva compromissione dei marchi sul lungo periodo. Altro che vigneti “migliorativi” e strategia di “marketing vincente”! Questo in soldoni si chiama dispersione del valore di unicità, omologando il Rosso di Montalcino ad un qualunque Chianti (quasi) Classico (addizionato con internazionali) o addirittura ad un qualunque blend a base sangiovese, ovunque prodotto. Il terroir non può salvare dalla pesante traccia omologante che il merlot incide sul vino, anche in piccole percentuali. Puro e semplice autolesionismo, seguendo il “fulgido” esempio di tanti produttori chiantigiani tristemente merlottizzati e cabarnettizzati. Confido nel buon senso dei molti produttori ilcinesi validi e nella generale consapevolezza che l’attuale “strada” è l’autoctono. Il mercato cerca proprio quello: il sangiovese di Montalcino; non il merlot di Montalcino, non il cabernet di Montalcino!

Oggi pomeriggio si svolgerà all’Unione Agricoltori una prima assemblea con una parte dei produttori, proprio per discutere una linea (se ne esiste una comune tra gli aderenti), in vista della futura deliberazione dell’assemblea dei soci del Consorzio.

Edited by brozzi - 22/12/2010, 23:22
view post Posted: 18/12/2010, 17:38 CALENDARIO 2011 - ENOCLUB SIENA
CALENDARIO ENOCLUB:
- posticipata - cena finale abbinamento cibo-vino (Lupa)
- 26.4 martedì - Pranzo-asta di solidarietà all'Osteria L'Incannucciata, con Dino De Bellis, Arcangelo Dandini, Franco Solari, Luciano Lombardi e Beppe Schino
- 21.5 sabato - Vino, Tramonto e Giaggioli - In vigna con Susanna Grassi a I Fabbri, Lamole

ALTRE DATE:
- 7-11 aprile - Vinitaly, Verona
- VINO&CONTRADE 2011
- 4-5 giugno Radda nel Bicchiere + Profumi di Lamole

2011 e seguenti:
- visite Chianti Classico (Rodano, Villa Rosa, Lilliano, Bibbiano, Ormanni, etc)
- pomeriggio feriale - visita Podere Erbolo/Filippo Cintolesi - Gaiole (dopo la raccolta delle olive)
- Verticale Chianti Classico Riserva Val delle Corti
- Verticale Ampeleia 2002-2007
- Verticale Chianti Classico Riserva Castell'in Villa
- Verticale Castellinuzza
- Ragionare di rossi con Thomas Colella di Caprandole
- visite Montalcino: Le Chiuse, Baricci, Sesti, Tenuta di Sesta, Fonterenza, etc
- Approfondimento: Brunello Le Chiuse di Sotto, con Laura Brunelli
- altre visite: La Cappella, Salustri, Campinuovi, etc
- autunno 2011: visita Antonelli, Montefalco (PG)
- vecchi vin santo del Chianti a Castell'n Villa
- Chiantigiani 1985 - seconda parte
- Barolo 96 p. II
- Toscana 90 (solo magnum)
- Toscana 1994
- Verticale Soldera (con Gianfranco)
- Chianti Riserva PARTE I (Lamole)
- Chianti Riserva PARTE II (Radda in Chianti 97-99-00-01-04-06)
- Chianti Riserva PARTE III (Gaiole in Chianti)
- Chianti Riserva PARTE IV (Castelnuovo Berardenga)
- Chianti Riserva PARTE V(Castellina in Chianti)
- Chianti Riserva PARTE VI (Rufina)
- Chianti Riserva PARTE VII (Panzano)
- Montalcino: cru Sesta
- Montalcino: cru Montosoli
- L'estasi, da Pinchiorri
- verticale Montepulciano Pepe

Edited by brozzi - 11/4/2011, 17:40
view post Posted: 18/12/2010, 15:13 visita e pranzo al Castello di Potentino, domenica 16 gennaio 2011 - ENOCLUB SIENA
Rimandato a domenica 16 gennaio l’incontro al castello di Potentino, a Seggiano. Anche lì sepolti dalla neve, sono poprio sotto il Monte Amiata...

Aggiornamento: 18 partecipanti, iscrizioni chiuse!

Edited by brozzi - 15/1/2011, 17:27
view post Posted: 16/12/2010, 01:42 Azienda Ampeleia - Roccatederighi (GR) - Tecnica & produttori/FILO DIRETTO CON I VIGNAIOLI
Questo è il link:

http://enoclubsiena.blogspot.com/2010/12/u...d-ampeleia.html

Non è finito, fra l'altro qualcuno dovrebbe mandarmi qualche foto della giornata, le mie non riesco a scaricarle... :(

view post Posted: 15/12/2010, 09:24 Accademia Senese degli Intronati - SIENA
Giovedì 16 dicembre p.v. alle ore 17.30
presso la Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi (via di
Città 75, Siena)
l'Accademia Senese degli Intronati
terrà la solenne inaugurazione del
proprio 486° anno accademico con la prolusione del
prof. Luigi Lotti (Università degli Studi di Firenze)
sul tema: "1859-61: dalla guerra di Indipendenza
all'improvviso sbocco unitario".
Introdurrà l'Archintronato Roberto Barzanti.


Nell'occasione sarà possibile acquistare a prezzo scontato l'ultimo numero (117° - anno 2010) del "Bullettino Senese di Storia Patria" e, sempre a prezzo di favore, il secondo volume de "Lo Stato di Siena antico e moderno" di Giovanni Antonio Pecci, curato da Mario De Gregorio e Doriano Mazzini, appena edito dall'Accademia.
Chi si fosse perso il primo volume potrà richiederlo (anch'esso a prezzo di favore) in quella stessa occasione.
view post Posted: 15/12/2010, 01:08 Azienda Ampeleia - Roccatederighi (GR) - Tecnica & produttori/FILO DIRETTO CON I VIGNAIOLI
Ho iniziato a fare il resoconto della giornata di sabato 11, ovviamente sta venendo un "poema" chilometrico :lol:
Quando sarà finito lo metterò online e inserirò qui il link...
Intanto apro una spazio per le riflessioni e le novità, spero che Simona, Marco e Leonardo ci scrivano qualcosa, quando possono. Sarebbe fantastico se anche Elisabetta Foradori o gli altri soci intervenissero, ma non ho di queste pretese... ;)
view post Posted: 10/12/2010, 01:05 Forum vino a Siena - SIENA
Non sarebbe male se in occasioni del genere si sentisse anche la voce dei consumatori e non solo di chi deve vendere (aziende, importatori, venditori). Delle volte non sono necessari complicati algoritmi e grandi budget per capire quello che è sotto gli occhi di chi di vino se ne occupa per passione. Resto dell'idea che finanza e vino sono due settori che dovrebbero stare ben distanti. Conosco entrambi questi settori, posso permettermi un giudizio. Soprattutto se si vuole che il vino sia espressione non artefatta e calcolata ma che conservi poesia e verità.
L'epoca dell'assalto alla diligenza è finita, adesso è necessario un ritorno in primo piano del'agricoltura. Direi anche piccola agricoltura. Le storie di successo qualitativo non sono storie da milioni di bottiglie. Quella è industria, è un altro settore e il risultato in bottiglia è solo un particolare, spesso irrilevante, incidentale e omologato/omologabile.

Ecco cosa ha scritto chi c'è stato:
http://www.porthos.it/index.php?option=com...=615&Itemid=385
view post Posted: 10/12/2010, 00:38 Trebbiano del Maestro, alla faccia di chi ci vuole male! ;-) - ENOCLUB SIENA
Non è ancora un invito ufficiale in calendario, vedremo se renderlo pubblico prima o dopo... Solo per dire che bisogna credere in questo progetto Enoclub, qui e ora, su Siena, per poter godere di privilegi, di amicizie, di gesti di condivisione e di slanci di generosità.
Intanto partiamo dal concetto che è sempre un giorno buono per ricordare il MAESTRO. Grazie Edoardo! Renderemo omaggio ad alcuni suoi vecchi-giovani Trebbiano, anche con una 1977 che qualcuno qua sotto darebbe per introvabile. L'impossibile non ci impressiona... ;)
A tempo debito, chi vorrà saprà. Ogni tanto è giusto essere un po' snob, elitari e misteriosi, che diamine! ;)
Non è necessario che sia una giornata migliore di quelle che vivemmo per la verticale di Montepulciano 1977-2002 di tempo fa. Basta che sia grosso modo uguale! :)

www.lucianopignataro.it/a/trebbiano-dabruzzo-1996-doc/9276/
view post Posted: 9/12/2010, 13:06 visita e pranzo al Castello di Potentino, domenica 16 gennaio 2011 - ENOCLUB SIENA
Charlotte Greene ci ha invitato a visitare l'azienda e a fermarci per pranzo, suoi ospiti. Domenica 19 dicembre. Sarà anche un'occasione per farci gli auguri di Natale... :)
Si trova a Seggiano (GR), sotto il Monte Amiata, luoghi bellissimi e vini ancora sottovalutati qualitativamente. E' una realtà che è giusto conoscere e mi fa piacere andare proprio da Charlotte come primo approccio. La produttrice inglese è un sicuro baluardo a difesa delle speculazioni edilizie, più o meno occulte, tentate attorno alla Conca d'Oro nell'area del Montecucco, Seggiano-Cinigiano.
Questa estate avevo preso molto a cuore la vicenda delle intimidazioni a Poggio Velluto (a pochi metri), con le viti tagliate appena prima della vendemmia. E' giusto andare a conoscere da vicino quelle realtà e i rischi che possono correre.

Iniziativa riservata ai soci dell'Enoclub Siena. Contattatemi per info.

www.potentino.com/index.aspx?site=238&page=811

Edited by brozzi - 9/12/2010, 22:31
view post Posted: 8/12/2010, 23:52 sabato 11 dicembre, visita e pranzo ad Ampeleia - ENOCLUB SIENA
Sabato 11 dicembre pranzo in azienda, a Roccatederighi (GR). Ho fatto un avanscoperta a fine agosto. La visita merita, sono luoghi molto belli, le viti in maturazione avanzata erano spettacolari. Simona e Marco sono persone squisite, giovani, svegli e con voglia di confrontarsi.

Grosso modo penso che il programma possa essere questo:
- arrivo a Roccatederighi la mattina, con mezzi propri
- visita azienda
- assaggi dei vini monovarietali
- pranzo a base di cinghiale

Gratuito e riservato ai soci. Per info e prenotazioni contattatemi:
[email protected]
view post Posted: 6/12/2010, 13:08 L'ORGOGLIO CHIANTIGIANO A TERNI - ENOCLUB SIENA
Sabato 4 dicembre pomeriggio al Ristorante-Enoteca Met in centro a Terni, presentazione di una bella selezione di viticoltori Chiantigiani:

L’ORGOGLIO CHIANTIGIANO

Alla vecchia maniera del Barone, a Vertine

Salvino Podere Erbolo 2005
Salvino Podere Erbolo 2006

Orizzontale qualitativa raddese
Montevertine Riserva Montevertine 1999
Chianti Classico Riserva Doccio a Matteo Caparsa 1999
Chianti Classico Riserva Bugialla Poggerino 1999
Chianti Classico Val delle Corti 1999

Profondo spirito raddese: Paolo Cianferoni e Roberto Bianchi

Chianti Classico Riserva Doccio a Matteo Caparsa 2003
Chianti Classico Riserva Val delle Corti 2004

Il nuovo a Radda è la continuità: Michele Braganti
Chianti Classico Riserva Il Campitello Monteraponi 2007

Erano presenti Filippo Cintolesi ed Andrea Pagliantini, in rappresentanza non solo di podere Erbolo ma anche di una certa idea di chiantigianità.
La selezione vini era stupenda, grazie anche alla collaborazione dei produttori che hanno rovistato in cantina alla ricerca di bottiglie di annate particolari per l'occasione.
Personalmente, ho lasciato il cuore sulla Riserva 2004 di Roberto Bianchi (Val delle Corti), sempre un'espressione aristocratica e particolarmente raffinata del sangiovese raddese. Per dare maggior forza a questa espressività, ho fatto aprire una bottiglia il giorno prima, ben sapendo che i vini di Roberto necessitano di un surplus di aereazione. Peraltro, nel caso della 2004, certamente annata importante in Toscana, si è rivelata una precauzione non indispensabile, tanto è stata l'immediata baldanza del vino, espansivo sia in larghezza che in profondità, toccando una gamma di corde davvero stratificata, senza mai perdere i tratti tipici dell'uvaggio chiantigiano.

Per i ternani presenti, i vini erano una prima assoluta. Forse mai in Umbria si era affrontata l'area di Radda in Chianti e dintorni (Vertine è a 4 Km in linea d'aria, con altitudini simili) con uno spettro così ampio di annate, temi e produttori. Piaciuto convintamente il Salvino 2005, un'annata con bassa produzione, faticata, di più, tribolata. Proprio per questo verace e vivace, con la malvasia che guizza e salta attorno al canaiolo e al colorino, un'espressione del vecchio stile che è piaciuta molto. E questo dovrebbe far particolarmente riflettere chi ha con tanta faciloneria deciso di togliere le uve bianche dall'antico uvaggio chiantigiano di Ricasoli, inserendo invece gli assurdi tagli del 20% di Cabernet o altro. Ma soprattutto, senza ancora aver ripensato profondamente a quelle scelte, insistendo su una strada che non porta i frutti sperati nè qualitativamente nè (direi di conseguenza) commercialmente.

Montevertine era nome già noto tra i presenti, l'unico dei sei. Ed è certamente importante che i vini dei Manetti, prima Sergio e poi Martino, pur non denominati Chianti Classico (ma lo sono a pieno titolo, se non diamo retta alle classificazioni burocratiche), fungano da apripista per gli altri produttori meno noti, più piccoli, forse anche più affannati alla ricerca di un mercato saldo e una sopravvivenza meno complicata. E' particolare merito di Martino se serate come queste sono possibili, visto la ferma convizione che la crescita di ogni produttore (lui compreso) significa la crescita di tutta Radda e del Chianti Classico, alla fine. Proprio per questo sarebbe indispensabile che lo stile chiantigiano fosse sempre riconoscibile, seppur con gli inevitabili "dialetti" dei vari terroir, con il sangiovese saldamente in primo piano e mai sovrastrato nel gusto da uvaggi alla moda o da tappeti di falegnameria. Con saldi di canaiolo e colorino, magari recuperando le uve bianche, particolarmente la malvasia e non disdegnando il trebbiano. Non è facile, ma chi ha detto che fare una buona uva da vino è facile? E chi ha detto che stare nel Chianti deve essere una speculazione di breve periodo? Tutti i produttori rappresentati (escluso il vertinese Cintolesi) sono almeno alla seconda generazione, una missione di famiglia, e lo stile dei vini rappresenta una continuità o una evoluzione nel solco della chiantigianità. Investire in Chianti solo per prestigio, per sfizio, per vendere ai cinesi, ai russi e agli americani ("tanto loro che ne sanno di Chianti Classico e di sangiovese"). Prostituirsi al mercato al ribasso non è la strada. Di più, distrugge un territorio sia nel prestigio che nel concreto del paesaggio, dato che i presidi della tradizione diminuiscono e i rischi di smembrare un grande capolavoro di unità si fanno più pressanti. Su questa strada, Caparsa, Val delle Corti, Monteraponi e Poggerino, ognuno a suo modo, costituiscono un paradigma per gli altri raddesi e per tutto il Chianti Classico veramente vocato alla coltivazione della vite. Hanno trovato una sintesi espressiva diversa ma riconducibile sempre ad una matrice comune agli odori e ai sapori, terrosi e di visciole ma anche floreali, più tersi, dei loro terreni posti tra i 400 e i 500 mt, con punte talvolta vicino ai 550 mt.

Edited by brozzi - 6/12/2010, 22:55
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